Antimicrobico-resistenza, ogni anno in Italia oltre 12mila decessi
Nella World AMR Awareness Week, la settimana mondiale per l’uso consapevole degli antimicrobici, si svolge a Genova il 14° Congresso Nazionale della SITA – Società Italiana di Terapia Antinfettiva.
Due giornate di lavoro segnate da un fitto programma scientifico, che richiamano da tutta Italia i maggiori esperti in Infettivologia.
Tema centrale: l’antimicrobico-resistenza, fenomeno in cui l’Italia è ‘maglia nera’ in Europa con 12mila decessi l’anno causati da infezioni da batteri resistenti, al quale è dedicata una tavola rotonda di grande rilievo, con il Ministro della Salute e altri rappresentanti istituzionali che si confronteranno con i clinici e gli altri stakeholder per fare il punto sulle sfide e le strategie presenti e future.
Spazio anche ad altri temi rilevanti come le nuove strategie contro SARS-CoV-2, le complicanze infettive nei soggetti immunodepressi come i pazienti HIV e nei pazienti trapiantati con terapie cellulari, che richiedono continuo aggiornamento e all’innovazione, diagnostica e terapeutica, per far fronte agli agenti patogeni attuali e futuri.
Oltre 12.000 decessi ogni anno causati da infezioni da batteri resistenti. 430.000 persone ricoverate in ospedale che hanno contratto, tra il 2022 e il 2023, un’infezione ospedaliera. Antibiotici somministrati al 44,7% dei degenti, rispetto alla media europea del 33,7%.
Sono i numeri emersi da un dossier di AIFA che confermano l’Italia come ‘maglia nera’ in Europa nel fenomeno dell’antimicrobico-resistenza, una vera e propria emergenza sanitaria globale che nel nostro Paese assume dimensioni decisamente preoccupanti.
L’antimicrobico-resistenza è tra i topic centrali che saranno affrontati oggi e domani a Genova dagli specialisti infettivologi italiani, riuniti nel capoluogo ligure per il 14° Congresso Nazionale della SITA – Società Italiana di Terapia Antinfettiva, proprio durante la settimana mondiale per l’uso consapevole degli antimicrobici (WAAW – World AMR Awareness Week), che si celebra a livello globale dal 18 al 24 novembre: a questo tema è dedicata nella giornata inaugurale una tavola rotonda istituzionale con la partecipazione del Ministro della Salute Orazio Schillaci.
Il fenomeno della resistenza antimicrobica (AMR) e delle infezioni ospedaliero-correlate (ICA) rappresentano un pesante onere per i sistemi sanitari e per la società, con costi annuali rilevanti dovuti alle spese sanitarie. L’intelligenza artificiale (IA), in continua e veloce evoluzione, potrebbe contribuire in maniera concreta alla scoperta di potenziali nuovi farmaci per fronteggiare il fenomeno della AMR, diventando uno strumento a supporto del clinico nel processo decisionale di scelta della terapia.
«L’antimicrobico-resistenza è una questione di rilevanza cruciale, una vera emergenza globale che riguarda tutti: medici ospedalieri, clinici e cittadini. I dati sono allarmanti: a livello globale, le stime indicano 5 milioni di morti all’anno, cifra destinata a crescere fino a quasi 40 milioni entro il 2050, se non verranno adottate misure adeguate. L’antimicrobico-resistenza rischia di diventare la prima causa di morte nel mondo – commenta Matteo Bassetti, Presidente SITA, Direttore Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino IRCCS di Genova e Professore Ordinario di Malattie Infettive all’Università degli Studi di Genova – il problema è che i batteri resistenti, i cosiddetti “superbatteri”, sono sempre più difficili da trattare con gli antibiotici esistenti. Di fronte a queste nuove minacce, c’è un urgente bisogno di “superantibiotici”. Tuttavia, la ricerca in questo campo ha subito una battuta d’arresto, rendendo indispensabile un maggiore investimento in sviluppo e innovazione. Serve anche un approccio più efficace alla rimborsabilità dei nuovi antibiotici, specialmente in Italia, e una gestione più appropriata del loro utilizzo, che non significa solo ridurne l’uso, ma impiegarli in modo più mirato e consapevole. Oggi, nella giornata inaugurale del Congresso, si terrà una tavola rotonda di grande rilievo, con la partecipazione di medici, prescrittori, rappresentanti delle autorità regolatorie come AIFA, esponenti dell’industria farmaceutica, politici, giornalisti e volontari. L’obiettivo è portare il tema dell’antimicrobico-resistenza all’attenzione di tutti. Tra gli interventi di spicco ci saranno quelli del Ministro della Salute e di altri esponenti politici, tra cui l’ex Ministro della Salute Beatrice Lorenzin».
Caratterizzato da un entourage dinamico e multidisciplinare e da un panel di speaker e moderatori di alto profilo scientifico, il Congresso SITA si connota come appuntamento nazionale di riferimento per condividere gli aggiornamenti sui temi più attuali e sulle sfide di maggior rilievo nel campo dell’Infettivologia.
Un programma fitto di interventi, articolati in otto sessioni di discussione e approfondimento per fotografare la mappa dell’Infettivologia italiana, sempre più orientata all’integrazione e alla collaborazione fattiva con colleghi di altre specialità mediche e a piani di trattamento sempre più studiati su misura per i singoli pazienti.
Uno dei temi toccati è l’infezione da SARS-CoV-2, problematica che ancora oggi lascia aperte aree di studio e di approfondimento. Gli infettivologi hanno dibattuto le recenti novità riguardanti la gestione dei soggetti immunodepressi e il futuro terapeutico dell’infezione.
Nella seconda giornata, una sessione del Congresso verrà dedicata all’infezione da HIV, che negli anni ha subito cambiamenti significativi grazie all’evoluzione della terapia ART (AntiRetroviral Therapy), attualmente costituita da semplici opzioni orali e iniettabili, e grazie anche alle misure preventive come quelle di profilassi pre-esposizione (PrEP). I clinici sottolineano però che, nonostante la disponibilità di potenti terapie antiretrovirali di combinazione (cART), le persone con HIV sono altamente vulnerabili e le infezioni opportunistiche (IO) continuano a rappresentare un’importante causa di morbilità e mortalità.
Altro argomento centrale del programma scientifico sarà la gestione delle infezioni nel paziente trapiantato e sottoposto a terapie cellulari. In questo setting, nonostante i notevoli progressi, le complicanze infettive durante il ricovero e nel follow up continuano ad essere una importante limitazione al completo successo dell’intervento, rappresentando la causa più importante di morbosità e mortalità. I pazienti sottoposti a trapianto di cellule staminali hanno un rischio infettivo a volte anche maggiore rispetto ai pazienti sottoposti a trapianto di organo solido, soprattutto per alcune infezioni a eziologia virale, in particolar modo da Citomegalovirus (CMV) e virus epatitici.